ieri ed oggi....
Divulgatela il più possibile!
pubblicata da NOI
sabato 23 ottobre 2010
alle ore 13.18
“
Buona sera, sono il dott. Nicola Boccia e sono residente a Terzigno.
Potrei scrivere centinaia di pagine su quanto sta accadendo a Terzigno, ma mi limito a descrivere i fatti più concreti che poi sono degenerati nell’intifada terzignese. Nel 2008 il sindaco di Terzigno Domenico Auricchio firmava l’apertura delle due discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio, patrimonio Unesco.
Dopo il ricorso da parte dell’Ente Parco contro la discarica, il governo con proprio decreto scavalcava la legge del parco e consentiva la definitiva apertura delle 2 discariche.
Nel 2009 dopo la sfiducia al sindaco Auricchio si ritornava alle elezioni ed il sindaco giurava sulla statua di padre Pio che lui non aveva mai firmato il consenso all’apertura delle discariche e che se fosse risalito avrebbe fatto chiudere anche la discarica n.1.
le immaggini della ribellione:
http://www.facebook.com/home.php#!/album.php?aid=72817&id=1639152847
Salito nuovamente disattendeva, ovviamente tutte le promesse.
Intanto l’agricoltura che ha reso famosa Terzigno nel mondo grazie al vino Lacryma Christi moriva e l’uva le nocciole e le albicocche del Vesuvio rimanevano invendute a causa della presenza della discarica, facendo perdere centinaia di posti lavoro.
Inoltre il territorio è/era caratterizzato dalla presenza di decine di ristoranti aperti grazie alla buona tavola ed al favoloso panorama (il Vesuvio da un lato ed il golfo di Napoli dall’altro) che occupano/vano centinaia di persone ora ridotti in ginocchio a causa dei miasmi della discarica (ed ancora non apre la seconda discarica che è la più grande d’Europa).
Detto ciò secondo voi quando una persona perde il posto a causa della discarica e deve vedere i propri familiari ammalarsi di cancro, secondo voi che alternativa ha? Ovvio, scatena l’inferno.
Tale inferno non è niente se arriveranno i militari ad aprire la seconda discarica, perchè i più facinorosi impugneranno le armi ed allora, purtroppo, ci saranno molti morti.
”Nicola Boccia
Loro impuniti, noi picchiati
Anzi picchiate; le donne che vogliono impedire il passaggio dei rifiuti in un territorio e in uno stato che quando deve far passare i suoi interessi tratta donne e uomini, bambine e bambini, tutti, come rifiuti umani.
Possono avvelenarsi gli abitanti di Terzigno, può morire la terra, appestarsi l’aria ed imputridire l’acqua … un manganello li fermerà e poi arriveranno, come da programma le ecoballe di Silvio “…non ci sarà percolato, non ci saranno miasmi”.
Ecco, a proposito di miasmi, arriva Bertolaso, il presunto corrotto, quello di cui si parlò nell’ambito di tutti i ciccìcoccò della cricca che ridacchiando sopra e sotto le coperte si arricchiva sulle disgrazie degli altri. Come molti si sono arricchiti e continuano a farlo con l’ormai eterno business dei rifiuti.
Tanto per non andare lontano, ieri un’azienda di San Quirino di Pordenone è stata sequestrata perché rifiuti da lavorazioni industriali passati di là per stoccaggio e smaltimento, invece che andare in Cina come previsto, prendevano la via dell’India; il business pare in compartecipazione con Ferrara, Treviso, Padova, Parma, Udine, Trieste.
Zaia lo spavaldo, fa sapere che lui, la spazzatura napoletana, non se la prende manco da morto: pare puzzi più di quella padana, dice, “in Veneto, non passa lo straniero”. Chissà però, quanti rifiuti stranieri sono passati per il napoletano, magari venuti dal profondo nord e dall‘operoso nordest.
Sono storie vecchie; quelle dei rifiuti sono tutte storie vecchie, delinquenze diffuse e consolidate, soprattutto quando è coinvolta l’industria; sono questioni che nessun governo ha mai avuto voglia di risolvere; figuriamoci questo che sta lavorando alacremente a lodi retroattivi e futuri affinchè politici e compari quando sono colti a rovistare nella monnezza tangentizia, mafiosa, lucrosa, siano una volta per tutte intoccabili.
Le nostre teste invece, come d’altra parte già accade, saranno toccate, e anche pesantemente, dai manganelli ogni volta che oseremo protestare semplicemente perché vogliamo conservare un po’di salute nella terra che abitiamo, o perché non vogliamo essere strizzati fino all’ultimo cent per finanziare le loro grandi opere della minchia.
C’è qualcosa che puzza, sì; questa classe politica arrivata a livelli di indecenza mai visti prima. L’unica discarica da aprire, sarebbe per lei.
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By dumbles – ottobre 23, 2010
http://tabularasainformazione.wordpress.com/2010/10/23/una-lettera-da-terzigno-divulgatela-il-piu-possibile/
Va aperta subito un'inchiesta sui danni provocati alla salute delle persone vicine alle discariche e processati i colpevoli.
"Terzigno.
Rivelazione choc dell´amministratore ASIA Sabato 23 Ottobre 2010 ore 14:54. In un articolo comparso sul sito della testata giornalistica "La Stampa", si legge una rivelazione scioccante da parte dell´amministratore delegato dell´ASIA, Daniele Fortini, sul caso della bonifica delle cave di Lo Uttaro di Caserta.
La discarica di Terzigno, quella in funzione e maleodorante che ha scatenato la rivolta. "Noi i colpevoli? - si difende l’ad di ASIA, Daniele Fortini -. All’inizio dell’estate, siamo stati costretti a sversare a Terzigno migliaia e migliaia di tonnellate di rifiuti putrefatti della discarica Lo Uttaro di Caserta, e dell’ ex Cdr di Caivano.
Avvertimmo che avrebbe provocato esalazioni moleste. La situazione è peggiorata perché ci hanno impedito di coprire i rifiuti con quaranta carichi di terra e con cisterne con enzimi che servono ad attutire la puzza e a inibire gli aggressivi gabbiani. Finora abbiamo perso 11 compattatori nuovi, per un valore di 2.176.000 euro"."
Paolo Cicerone,
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