sabato 23 ottobre 2010

Terzigno come Baghdad

Cronaca di Pietro Salvato
Terzigno come Baghdad.
Emergenza infinita
pubblicato il 23 ottobre 2010 alle 10:30 dallo stesso autore -

Autocompattatori ed automobile della polizia dati alle fiamme, cronaca dell’ennesima notte di tensione in Provincia di Napoli

E’ uno scenario di guerra “iracheno” quello che si è presentato ai nostri occhi ieri sera. Le carcasse ancora fumanti di ben 9 autocompattatori e di una macchina della Polizia municipale incendiata e poi capovolta nel mezzo della strada che porta a Passanti, una frazione di Terzigno. In lontananza, sirene della Polizia e dei Carabinieri a fare da triste sottofondo all’ennesima nottata di tensione. Di tanto in tanto, si sentiva poi pure lo scoppio di qualche pesante petardo.

L’ENNESIMA NOTTE DI TENSIONE
Fa freddo a Terzigno. Via Nolana, la lunga arteria che porta qualche km più giù fino alla vicina Basilica di Pompei, mentre percorrendola in senso inverso si sale su verso i “paesi vesuviani”, ha assunto un aspetto spettrale. La strada è buia, poche macchine si avventurano a percorrerla. Lo scenario che ci troviamo di fronte ci ricorda con raccapriccio quello visto in Tv dopo un bombardamento aereo.
Una decina di mezzi in colonna letteralmente carbonizzati, cumuli macerie fumanti intorno. C’è persino un grosso frigorifero messo di traverso, dal quale si sprigiona un denso e penetrante fumo nero. Pali, cartelli stradali e persino alberi divelti fanno da contorno.



L’odore acre ci rende difficile persino respirare, nonostante sia già passata qualche ora dal momento di più alta tensione. Proviamo a chiedere a dei passanti qualche informazione, ma quasi nessuno ha voglia di parlare, chi lo fa ci chiede per prima cosa se siamo “sbirri”. Una ragazzo, forse sui 16-17 anni, ci dice di allontanarci. “Facce di fuori non ne vogliamo vedere”. Gli diciamo, che vogliamo solo scattare qualche foto, per documentare l’accaduto. Gli si è avvicinato un amico, ad occhio croce avrà avuto gli stessi suoi anni, il quale ci ha detto in dialetto stretto: “Va bene, se eravate poliziotti già vi avremmo spaccato la faccia”.

CRONACA DI GUERRA – Scattiamo qualche foto, gli chiediamo se sapessero quando i gli automezzi sono stati dati alle fiamme. Uno ci risponde: “Verso l’una”. A quell’ora a Terzigno si è scatenato l’inferno. Vorremo chiedergli altre cose ma i due, sono saliti su uno scooter e si sono rapidamente allontanati verso nord, dove altra gente si è radunata. Noi facciamo qualche altra foto, più da vicino. Poco distante c’è l’Hotel De Rosa.

Qui, da alcuni giorni sono alloggiati molti cronisti ormai “di guerra”, che stazionano in questa cittadina alle pendici del Vesuvio nel pieno del Parco Nazionale, perché come ci ha detto un anziano uscito dall’albergo “questa è guerra”. Un giovane al sue spalle ha aggiunto: “E’ guerra contro lo Stato”. L’anziano ci ha raccontato come a scatenare i disordini sia stato il tentativo di “carica” della polizia. Dai manifestanti è partita in risposta prima una fitta sassaiola e poi una molotov che ha colpito ad una spalla un poliziotto. Mentre altri sui colleghi gli prestavano soccorso, gli autocompattatori bloccati da ore per strada sono stati, in rapida sequenza, dati tutti alle fiamme. Intanto che stavamo ancora scambiando qualche opinione con i due uomini, abbiamo sentito il nitido scoppio di almeno tre pesanti bombe carta. In lontananza altra gente, per lo più giovani, si affollava sulla strada che porta proprio alla discarica. Nel frattempo, ci ha incuriosito l’atteggiamento di un paio di automobilisti che forse avevano già visto il tetro “spettacolo” di quei camion incendiati. Nessuno, infatti, si è fermato, avevano tutti molta fretta di andare via, il più lontano possibile.


UNO SCENARIO BELLICO – Erano le 22.20 quando abbiamo scattato le ultime foto. L’anziano uscito dall’albergo, ci è parso scettico su una possibile soluzione pacifica della vicenda. Ci ha detto che “la gente è esasperata”, manca la fiducia nelle Istituzioni, le quali della “salute e di noi se ne fregano”. Intanto, si attendeva ancora l’esito dell’incontro tra Guido Bertolaso e diversi amministratori locali dell’area. I primi “rumors” apparivano contraddittori. In lontananza, sono sopragiunti altri poliziotti in tenuta antisommossa. Abbiamo deciso andare via, di tornare indietro verso Pompei. Abbiamo percorso tutta via Nolana, raggiungendo così il centro cittadino della vicina città “mariana”. Qui, Terzigno che in linea d’aria dista meno di tre km, è apparsa lontana mille miglia. I numerosi pub del centro erano affollati, c’era gente che passeggiava ancora tra i giardinetti che costeggiano la Basilica. Tuttavia, dopo qualche minuto, abbiamo visto passare anche qui una volante della Polizia ed un furgone blindato. Risalivano su, proprio per Via Nolana. Noi, a questo punto, abbiamo deciso di fare ritorno a casa, per provare a stendere qualche riga su quanto avevamo appena visto.
Facciamo direzione per la vicina Torre Annunziata. Su un marciapiede, però, notiamo ancora molti cumuli ddi spazzatura a fare “bella mostra” di sé, pochi metri più avanti altra “monnezza” è stata poi accesa. Un mesto e malinconico falò che ci ricorda ancora come quell’emergenza rifiuti, data per risolta da Berlusconi e Bertolaso, in realtà è ancora una triste e presentissima realtà. Qui, gli spot del governo davvero nessuno li ha mai visti. Neanche il tempo di tornare a casa e di scrivere questo pezzo che dalle agenzie apprendiamo che a Terzigno sono scoppiati nuovamente i disordini: “tra i manifestanti e le forze dell’ordine.
Razzi, pietre e ordigni sono stati lanciati dai più facinorosi nei confronti della polizia. A scatenare la rabbia della gente le notizie provenienti dalla prefettura di Napoli, da dove non si esclude l’apertura di altre cave.
Gli agenti, dopo il lancio di fumogeni, hanno risposto con una forte carica”. E’ così che un’altra lunga notte di ordinaria tensione sta calando su Terzigno e su tutto il Parco del Vesuvio.Ha collaborato: Davide Bozza
Filmato di Francesco Servino sugli scontri della mattinata. (Tratto da Youtube)

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