mercoledì 3 novembre 2010

MA SI ...CHE BELLO!!!!!


La missione di Bertolaso è finita. Tiriamo un sospiro di sollievo
3 novembre 2010 15:40
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- di Pietro Orsatti -


Bertolaso a volte sembra aver perso il contatto con la realtà. Facciamo un esempio? Dice al Mattino che la “missione è conclusa”. E i napoletani tirano un sospiro di sollievo. Sperano vivamente che l’attivismo dimostrato in questi anni dall’uomo “del fare” (troppo, male e in deroga) del berlusconismo trionfale finalmente si assenti dalla scena e inizino a lavorare, se possibile, le persone capaci. Di emergenze risolte solo davanti alle telecamere e nel corso delle conferenze stampa ne abbiamo abbastanza. Figuriamoci chi fisicamente e direttamente deve farci i conti tutti i giorni con questi miracoli di cartapesta.





Santoro, Floris, Telese, ecc... I censori dei comunistipubblicata da Oliviero Diliberto il giorno mercoledì 3 novembre 2010 alle ore 14.01
Da un po' di tempo - da parecchio tempo - noto un fenomeno che non mi piace per niente e mi indigna: i comunisti sono scomparsi dai media: giornali, televisione (pubblica e privata) e radio. Sono scomparsi da tutti i tg e da tutti i talk show.Se la censura venisse da Minzolini la cosa potrebbe avere una logica. Ma quando viene anche da giornali di area cosiddetta progressista o di centrosinistra o di sinistra, o addirittura da quei talk show che sono i primi a denunciare un sistema in cui ì'informazione non è più libera, la cosa merita una riflessione. Perché Santoro, che ogni anno rischia la censura, e che ogni anno noi difendiamo con grande convinzione e generosità, non ci ha mai - dico MAI - invitato? Perché Floris, che corre lo stesso rischio di Santoro ( e anche lui noi difendiamo con grande convinzione e generosità) non ci invita da più di un anno? E perché la stessa cosa succede con Dandini, con Fazio, con Telese, con Gruber, con Rai 3 (e sicuramente dimentico qualcuno)? Anzi, queste trasmissioni - in particolare Anno Zero e Ballarò - sembrano aver creato un salotto corporativo, con ospiti che sono sempre gli stessi, sia quelli di maggioranza che di opposizione. I quali, però, hanno tutti un tratto in comune: o sono anticomunisti o hanno rinnegato il comunismo. Ma perché Santoro, Floris, ecc. li seguono come cagnolini disciplinati? Il virus anticomunista ha contaminato anche loro? Berlusconi fa proseliti oltre i propri confini? E proprio loro che si erigono a paladini della libera informazione hanno deciso che le idee comuniste, l'impegno comunista, la militanza comunista siano un ferro più vecchio di Castelli o di Ghedini o di Lupi e non meriti spazio nel loro salotto?Per carità di patria vorrei evitare di nominare gli ospiti che fanno parte dell'opposizione, ma anche lìè la stessa storia. Rutelli, Angeletti, Veltroni, Vendola ecc. si sono fatti l'abbonamento.

Che bisogna fare? Tacere, far finta di nulla? Gente come noi che è abituata da sempre a lottare non desiste mai. Io so che se domani rispartisse la lotta di Berlusconi e Masi contro Santoro, Floris ecc. non esiterei un attimo e schiererei il mio partito e me stesso in loro difesa. Perché la libertà di stampa è preziosa. E preziosa è la possibilità che si possano esprimere le proprie idee senza censure. Questo dovrebbe essere un senso comune di tutti. Eppure, per quanto riguarda i comunisti, fanno potentemente eccezione proprio coloro che si ritengono - e lo sono - vittime di editti bulgari.

A me i doppiogiochisti non piacciono. E se fai la lotta per la libertà d'informazione, non la puoi fare solo per te stesso.







MIRELLA BARRACCO: SOS DIFFERENZIATApubblicata da Mario Raffa il giorno mercoledì 3 novembre 2010 alle ore 14.18

Mirella Barracco, presidente della Fondazione Napoli 99, lanciò nel gennaio del 2008, il progetto “Sos differenziata” invitando le scuole che avevano adottato un monumento a fare altrettanto con una strada, scegliendo la differenziata si dava sia un contributo per l'emergenza, ma si voleva anche che i ragazzi si abituassero al riciclo, al risparmio e al dovere di tenere pulita la strada come la casa, un'operazione ad altissimo valore simbolico.
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a pagina trentacinque???????



QUI DI SEGUITO L'ARTICOLO DI GERARDO AUSIELLO PUBBLICATO OGGI 3 NOVEMBRE 2010 A PAG 35 DEL "IL MATTINO"
«I cittadini hanno perso completamente fiducia nelle istituzioni. I comitati del sì non hanno nessuna forza e non servono a nulla se non costruiti su progetti concreti e ineludibili». È severo il giudizio di Mirella Barracco, presidente della fondazione «Napoli Novantanove». Come giudica l’appello lanciato da Caldoro? «Penso che bisogna ricostruire la fiducia nelle istituzioni che, in questa storia terribile, non sono state capaci di avviare e tenere sotto controllo il lungo, complesso e difficile percorso avviato nel 2008. Si tratta di un problema serio che va affrontato subito altrimenti sarà la fine e non solo per quanto riguarda i rifiuti». Quali sono i motivi alla base di questo strappo? «Dopo la vergogna della prima edizione dell’emergenza rifiuti, del gennaio 2008, i napoletani, umiliati davanti al mondo intero, sarebbero stati prontissimi ad avviare un percorso virtuoso. Molti di noi hanno lavorato in prima linea per diffondere una cultura civica ed educare alla raccolta differenziata. Sul campo abbiamo riscontrato grande disponibilità, che faceva ben sperare per il futuro». Poi cos’è successo? «Se dal basso si è lavorato senza sosta, dall’alto non sono stati effettuati i necessari controlli. I cittadini non sono stati seguiti, informati, educati, incoraggiati, ringraziati. E così si è persa una grande occasione». Di chi sono le responsabilità? «Le faccio un esempio: se la differenziata porta a porta viene avviata solo in alcune zone, com’accaduto, e nel resto della città non si opera in parallelo, si sprecano solo tempo e risorse. Il silenzio tombale di questi due anni ha prodotto il disastro a cui stiamo assistendo oggi». Caldoro propone, però, un nuovo patto per la Campania. «Non sarà facile convincere chi ha perso completamente fiducia. Ma se ci si assume un impegno su alcuni punti inderogabili, allora si può risalire la china». Il governatore dice che la Regione deve recuperare un ritardo di vent’anni. Lei cosa ne pensa? «Certamente quando mi volto indietro vedo un disastro. Dopo l’umiliazione del 2008 sarebbe stato molto più semplice chiamare a raccolta i napoletani, mentre ora la strada è in salita. È comunque necessario guardare avanti. La rivoluzione culturale? La chiamerei piuttosto “civica”. È possibile, ma si realizza ogni giorno con gesti concreti, non con i comitati del sì opposti a quelli del no». Esiste un problema di arretratezza culturale? «Non credo. I cittadini hanno già dimostrato di voler fornire un contributo utile ma il loro impegno non è stato accompagnato dalle istituzioni. È in questa direzione che bisogna muoversi. A tal proposito nel gennaio del 2008 lanciammo con il Mattino il progetto “Sos differenziata” che partiva dalle scuole proprio per coinvolgere il maggior numero possibile di persone. L’emergenza rifiuti può essere definitivamente risolta, però occorre il gioco di squadra».

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